Un centrosinistra sempre più all'angolo, dal caos a Isernia alle difficoltà elettorali a Termoli
Nell’anticipare l’allontanamento volontario ma indotto della consigliera Elvira Barone dalla maggioranza dell’assise civica isernina, la nostra testata giornalistica nel dare in anteprima la notizia, ha raccolto ulteriori amarezze da parte della Barone a seguito delle dichiarazioni che il sindaco ha rilasciato dopo aver ricevuto formalmente la decisione della consigliera. Il sindaco addebita alla Barone, scarsa attenzione, poche iniziative e uso della bacchetta volta alla critica. Inoltre usando lo scettro da console della città, imputa la stessa di “Alto Tradimento” nei confronti dell’elettorato, come se ogni suo passaggio o quello che si manifesta in consiglio comunale e nelle diverse anime della maggioranza, fosse acqua santa. Nel PD la resa dei conti è davvero vicina vista la convocazione del Consiglio Comunale per il 3 maggio prossimo che vedrà all’ordine del giorno anche i nuovi assetti e il passaggio di scettro per la presidenza del “Consiglio Comunale”. Il papabile “pattuito” Sergio Sardelli dovrebbe, il condizionale è d’obbligo ma sarà così per evitare altri scossoni al traballante palazzo di Città, prendere il posto di Nicola Paolino a cui certamente sarà assegnato un posto in giunta, vedremo a discapito di chi e se di uno dei due esterni che come non mai sperano in un’ancora dalle punte forti e difficili da sradicare. Una infuocata e elettrizzante strigliata da parte di Michele Antenucci, non si è capito se da membro del PD o fedelissimo del Sindaco e molto vicino al IV piano del palazzo regionale di via Genova, nei confronti dei componenti del PD locale, ha manifestato ancora una volta una certa fibrillazione che neanche il bravissimo segretario regionale Ovidio Bontempo, riesce più a governare. Egli ha chiesto a gran voce un incontro per ricondurre tutto su “binari” convergenti. Da secoli il PD regionale non delinea una sua linea di condotta nuova e coerente omettendo assemblee e incontri che certamente e concretamente tornerebbero comodi a una pace ricercata dai più. A Isernia, come a Termoli e Campobasso, non si comprende come un partito da numeri e concretezza politica possa accettare passivamente beghe interne che destabilizzano gli iscritti e gli stessi militanti.
La nuova compagine che a Isernia si sta delineando a favore di un nuovo riassetto che vedrebbe l’ex Forzista Marco Amendola, a capo del partito nell’isernino, suscita mal di pancia che certamente non andranno via con la sola somministrazione di un antidolorifico. Essere portatori di tessere non può essere la motivazione che consente tutto, e di tutto. Il civismo rende la politica una sorta di giostra girevole dove tutti possono farne parte, e i 5 stelle volti a chiarificare di scuro le acque blu delle promesse di libertà e progresso, non hanno alzato un dito per difendere la Barone anzi, un comunicato del coordinatore democristiano Antonio Federico, mostra vicinanza a Castrataro accusando la Barone di essere troppo 5 stelle, in parte per celare il patto termolese con il PD di candidare Joe Mileti per poi silurarlo per sopravvenuta infedeltà al valore della stretta di mano. Un caos che non ha visto la Barone esserne partecipe come invece è stato per il defenestrato assessore Di Baggio. Così anch’ella prende carta e penna e suona la carica, quella suonata da un intero battaglione, che gode della prima tromba nella persona di chi non le manda a dire. - “Il Sindaco Castrataro dovrebbe essere consapevole che chi ha tradito la volontà popolare mandando a casa i due assessori più votati è soltanto lui. Questa sua dichiarazione mi fa veramente sorridere ma allo stesso tempo arrabbiare molto. Inoltre dichiara che ho portato poche iniziative al comune di Isernia, se vuole gli faccio un lunghissimo elenco. Le iniziative che ho messo in campo sono di sicuro in numero molto superiore a quelle della maggior parte dei consiglieri di maggioranza e anche a quelle di molti assessori. Per dovere di cronaca e di replica ne elenco qualcuna: Mozione Reddito di libertà per le donne vittime di violenza - Mozione strisce rosa -Incontro culturale pubblico sulla Shoà - Sistemazione del manto stradale di Via Lorusso - Autobus scolastici per la scuola di S. Lazzaro - Piantumazione di alberi in due scuole della città in occasione della giornata mondiale degli alberi - Il dono sospeso. Piuttosto gli proporrei un referendum cittadino per valutare l'indice di gradimento del suo operato... allora sì che scoprirà la realtà vera e non quella che lui sogna! Inoltre invito il Sindaco a non offendere il mio operato solo per una mia libera scelta di abbandonare la maggioranza perché non mi ci ritrovo più nella linea politica. Ancora una volta il Sindaco dimostra la sua linea autoritaria in merito alle mie libere decisioni. In riferimento al plauso da egli rivoltomi per le mie innumerevoli iniziative, ne sorvolo i contenuti ma non la forma che ne ha garantito, non solo il plauso, ma anche vanto per egli e l’intera maggioranza. Basta scorrere le sue innumerevoli uscite sulla sua pagina facebook, sempre piena di contenuti ma soprattutto “Piena di sé”. Non aggiungo altro per pudore e senso di rispetto verso chi mi ha sostenuto e continua a farlo” -. Parole dure quelle della Barone, che consentono di condurre quei binari paralleli all’addio e alla delusione di chi si aspettava altro, e di sicuro di meglio, per sé e per la cittadinanza di una Isernia che forse dovrà attendere ancora per concretizzare quell’intento di pacificazione a favore dell’interesse collettivo.
di Maurizio VARRIANO
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