Stipendi ATM ancora in ritardo. Sindacati: “Basta tirare a campare sulla pelle dei lavoratori” - Molise Web giornale online molisano
Mercoledì - 17 Settembre 2025

Stipendi ATM ancora in ritardo. Sindacati: “Basta tirare a campare sulla pelle dei lavoratori”

Nuova protesta in vista per i dipendenti ATM. Le sigle sindacali Faisa-Cisal, Filt-Cgil e Fit-Cisl denunciano ancora una volta l’ennesimo ritardo nel pagamento degli stipendi: la mensilità di agosto, infatti, non è stata corrisposta a tutti i lavoratori. A questo si aggiunge la mancata consegna dei cedolini cartacei e, per molti, l’assenza dei rimborsi 730 attesi da mesi.

“Si ripete sempre la stessa storia – dichiarano i sindacati – con un’azienda allo stremo che sopravvive solo grazie alla complicità della politica. Intanto, chi guida gli autobus e garantisce il servizio pubblico non sa come pagare mutui e bollette, rischiando persino penali ingiuste”.

Il silenzio delle istituzioni

Nel mirino anche l’assessore regionale ai Trasporti, Vincenzo Niro, accusato di non mantenere gli impegni. “Aveva promesso una convocazione dopo Ferragosto – sottolineano i sindacati – ma nulla si è mosso. È un atteggiamento irresponsabile e irrispettoso verso lavoratori e cittadini che ogni giorno dipendono dal trasporto pubblico locale”.

Le richieste dei sindacati

Le organizzazioni ribadiscono alcune priorità:

  • regolarità dei pagamenti, soprattutto alla luce dei trasferimenti regionali che arrivano puntuali;

  • consegna delle buste paga contestualmente agli stipendi;

  • liquidazione dei rimborsi 730 arretrati, con chiarimenti sulle posizioni ancora sospese;

  • convocazione immediata di un tavolo istituzionale con Regione Molise, assessore Niro, azienda e sindacati, con impegni scritti e vincolanti.

Sciopero all’orizzonte

Senza risposte rapide e concrete, i sindacati annunciano la proclamazione di un nuovo sciopero politico regionale, “con tutte le azioni necessarie a tutela della dignità dei lavoratori e della qualità del servizio”.

“La verità – concludono – è che gli autisti non possono continuare a fare da bancomat a un sistema incapace di governare il trasporto pubblico. Non parliamo di imprevisti, ma di scelte precise. E noi non resteremo a guardare”.

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