Il problema delle leggi regionali sul gioco - Molise Web giornale online molisano
Mercoledì - 03 Luglio 2024

Il problema delle leggi regionali sul gioco

Le attività di riforma e di aggiornamento normativo attuate dai Governi, negli ultimi anni, sono state diverse e a volte anche estese e approfondite. Tutte però non sono riuscite e risolvere il vero nodo della questione: la frammentarietà giuridica. 

Quello che serve al gioco pubblico è infatti una legge univoca, che permetta al settore di uscire dal dedalo di leggio regionali e provinciali che creano diseguaglianze su tutto lo stivale italiano. Una delle tematiche più spinose è quella legata agli apparecchi AWP e alle Vlt, amministrati dalla Legge di Stabilità 190/2014 che stabiliva la riduzione degli aggi per 500 milioni di euro richiesti al settore AWP/Vlt. Una legge che aveva avuto come conseguenza quelle di diverse sentenze sul nodo della legittimità costituzionale. Ad oggi è tutto rimasto invariato dalla sentenza della Corte di Giustizia del 2022 che si è basata sui criteri che il Consiglio di Stato. 

Un’altra pagina dell’iter giuridico sulle AWP si era scritta nel 2016, quando il Governo aveva rivisitato e reinterpretato la legge che aveva originariamente creato, andando ad eliminare l'addizionale di 500 milioni di euro e aumentando contemporaneamente il PREU (Prelievo Erariale Unico) dal 13% al 17,5%, riducendo così la percentuale di vincita delle AWP dal 74% al 70%. Altra decisione è stata quella della riduzione del 30% delle sole AWP e stabilito che, entro il 30 aprile 2016, le caratteristiche dei punti di vendita del gioco pubblico fossero definite dalla Conferenza unificata.

Una nuova normativa che aveva generato notevoli problemi economici per il settore, portando alla sostituzione di 40.000 macchine AWP in tutto il territorio, con un costo totale di 700 milioni di euro. Ad oggi la rete di AWP e VLT è ancora molto forte sul territorio nazionale e in particolare nella nostra regione. Il Molise, infatti, insieme a Campania e Sardegna, è la regione con maggiore percentuale di slot per numero di abitanti.

Eppure, la mancanza di una legislazione nazionale uniforme rappresenta ancora oggi una delle principali problematiche del settore del gioco d'azzardo. Le diverse leggi regionali, lontane anni luce dall’essere omogenee, creano difficoltà nell'applicazione e disparità di opportunità. Lo dimostra bene il famoso distanziometro, che regola la distanza tra i luoghi di gioco e quelli sensibili, una norma che varia da regione a regione e che, insieme alla retroattività di alcune leggi, impedisce alle aziende di pianificare gli investimenti in maniera adeguata. Di recente alcune regioni hanno introdotto modifiche e novità per il settore, ma la strada da fare è ancora molta e per percorrerla si deve scendere fino al livello comunale. È fondamentale, infatti, uniformare le normative locali e territoriali, anche in un’ottica di contrasto al gioco illegale, che proprio in questo panorama frastagliato e articolato trova il terreno fertile per dilagare. 

Risulta fondamentale, allora, una normativa nazionale, che passi per una riforma strutturale e ampia. Non come quella varata di recente, insomma. Ma qualcosa che possa cambiare, una volta per tutte, lo scenario del gioco pubblico e legale del nostro paese. 

 

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