I Misteri dell’identità e passione, sfavillano di luce propria nonostante la pioggia! - Molise Web giornale online molisano
Domenica - 30 Giugno 2024

I Misteri dell’identità e passione, sfavillano di luce propria nonostante la pioggia!

È proprio vero, la Sagra dei Misteri provoca una sorta di irriverenza nei confronti dei bambini. Necessita sin da subito all’utilizzo di bambolotti di gomma che sostituiscano le creature indifese che non sopportano di essere “Usati” come cavie per dar successo a una della manifestazione pubbliche più assurde al mondo”. AhAhAh……Cose da pazzi! Sentir dire cose del genere rabbrividisce e infastidisce quasi come una guerra. Il lavoro certosino di chi ama Campobasso, il Molise, le tradizioni e la voglia generatrice di manifestazioni aggreganti e aggregatrici, Vince sempre e con le componenti felici e festose della passione e della storia di un popolo fiero e convinto della sua forza penetrante, premia, esala ma soprattutto nella fierezza, scioglie al vento, ogni timore della denigrazione. Neanche la pioggia, caduta in anticipo rispetto alle previsioni ha interrotto una delle più dirompenti e affascinanti tradizioni molisane. Unica al Mondo vince contro le denigrazioni di pochissimi, al dir il vero, rafforza un passato glorioso che guarda al presente per garantire la speranza di un ritorno alla resilienza che senza le tradizioni non può di certo generare restanza. Identità e territorio sono le uniche armi che il Molise può vantare di avere copiosamente, di cui essere orgogliosi e per le quali dovremmo batterci per la conservazione nella consapevolezza di esserci sempre. Non parleremo quindi di emozioni, delle fibrillazioni che la processione provoca, del tempo inclemente che ha dettato l’accelerazione della sequenza del passo, anticipando il tenore della sfilata degli ingegni del Di Zinno, della benedizione del nuovo pastore della Chiesa diocesana, del balcone del Municipio sul quale assenti le più alte cariche istituzionali regionali, probabilmente prese in contropiede dalla pioggia in questo caso molto provvidenziale visto che ai plausi occasionali non segue una vera programmazione culturale che in altre regioni funge da volano al turismo identitario, sinonimo di popolo sovrano e non succube delle scelte spesso e volentieri dettate da visioni personalistiche e mai concettuali. Parleremo di quella cultura identitaria che ogni anno scende in campo e attrae gente da ogni angolo d’Italia e del Mondo che crede che piccolo vuol dire “Santità culturale”, genuinità e credenze dal sapore dell’immaginifico mondo della buona follia dell’essere ancora, nonostante tutto, molisani. Come ogni anno, vogliamo dare il giusto plauso alla Campobasso del campanile che si apre al mondo e vince sulla noia dei borghi spopolati poiché mai valutati seriamente, che vince su chi spera nella tecnologia sistemica abiurando la manualità dell’uomo, su chi troneggia con scettri dal sapore dell’autoreferenzialità e fraternizza per facciata e non per credo. Onore ai Misteri, alla sua famiglia che raccoglie a sé centinaia di figlia pronti a sfide difficili e dalla sembianza dettata da diavoli dalla lunga lingua rossa piena di lapilli roventi, al Di Zinno, alla dunzella che rispecchia la purezza di un popolo affranto dal mal costume di chi dice oggi quello che è vecchio ieri intorpidendo le acque della felicità. Onore a chi apre le porte di casa e all’urlo: Uno, Due, Tre ‘Scannét Allért raccoglie a se la bellezza del volo silenzioso degli piccoli angeli che si fondono al cielo, seppur a volte terso di nubi. “Le cose belle partecipano la gioia e la gloria. Il desiderio buono affievolisce il peso della vita così come la voglia di “Misteri” cancella la fatica dei portatori”. Non miglior modo di salutarvi con le parole sagge e mai banali di S.E. Mons. Biagio Colaianni. “A meglie a meglie all’anne che ve’”.

di Maurizio VARRIANO

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