Prosegue il botta e risposta dopo i problemi registrati da numerosi cittadini domenica a Campobasso
Questa mattina, in conferenza stampa, Stefano Sabatini, presidente di Molise Acque, ha lanciato l'allarme: "Il sistema idrico molisano non funziona". La disputa tra Molise Acque e Grim, società che gestisce le reti idriche comunali in regione, continua a intensificarsi. A pagarne le conseguenze sono i cittadini, come quelli di Campobasso, che sono rimasti senza acqua nella giornata di domenica senza alcun preavviso.
Secondo Grim, la responsabilità è da attribuire a Molise Acque, accusata di aver ridotto arbitrariamente l'apporto di acqua al serbatoio di Cese Basso. Dall'altra parte, Molise Acque sostiene che il disservizio si sarebbe potuto evitare se Grim avesse gestito meglio le risorse disponibili. "Campobasso ha cinque serbatoi e sarebbe bastato un intervento tempestivo da parte di alcuni fontanieri per regolamentare le uscite e prevenire l'esaurimento totale delle riserve," ha dichiarato Sabatini.
La tensione tra le due entità è aumentata dopo che Molise Acque ha annunciato una riduzione del 20% delle forniture per far fronte all'aumento dei costi elettrici degli impianti di sollevamento e al mancato pagamento di crediti per 12 milioni di euro da parte di Grim. Una comunicazione ufficiale è stata inviata tramite PEC a Grim il 6 maggio, informando delle imminenti riduzioni operative degli impianti nei giorni successivi. "Noi abbiamo fatto la nostra parte," ha sottolineato Sabatini, "è mancata la parte che avrebbero dovuto fare altri."
Molise Acque ha ribadito che le riduzioni, seppur minime, sono indispensabili ma mirano a creare il minor disagio possibile per i cittadini. Nel pomeriggio è previsto il consiglio di amministrazione di Grim, durante il quale la società discuterà le possibili iniziative per rispondere alle accuse di Molise Acque. Nel frattempo, i cittadini sperano di non dover affrontare ulteriori interruzioni del servizio idrico.
La situazione resta critica e la popolazione chiede chiarezza e soluzioni rapide per evitare nuovi disagi. Le responsabilità rimbalzano da una parte all'altra, ma l'esigenza primaria rimane quella di garantire l'accesso continuo e sicuro all'acqua potabile, un diritto fondamentale che non può essere messo a rischio.
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