Iscrizioni aperte per il corso di formazione di apicultura: entro il 10 maggio - Molise Web giornale online molisano
Mercoledì - 15 Maggio 2024

Iscrizioni aperte per il corso di formazione di apicultura: entro il 10 maggio

Al via il corso di formazione promosso dal Gruppo Apistico Paritetico Volape.  Il parere di Riccardo Terriaca, Presidente di Confcooperative Molise e Segretario generale di  Miele in Cooperativa, la più autorevole associazione nazionale di apicoltura. L'apicoltura è un settore interessato da un continuo trend di crescita, con sempre più  persone che manifestano interesse e curiosità verso il mondo delle api. Sta quasi assumendo  - ahimè - le sembianze di un fenomeno di massa. 

In quanto tale - doppiamente ahimè - ognuno dice la sua, spesso senza grossa cognizione  di causa, il più delle volte ragionando su concetti e cifre lontani dalla realtà. Il pericolo è la  diffusione di una visione errata dell'apicoltura, con la propagazione virale di false illusioni e di  facili delusioni. 

Cerchiamo, allora, di fare un po' di chiarezza sulla questione. 

Si. L'apicoltura può costituire un'opportunità di sviluppo economico, sociale e ambientale.  Indubbiamente. L'apicoltura, però, è un'opportunità non scontata, da coltivare con  passione, competenza ed impegno. Non lascia spazio ad improvvisazione e faciloneria. Le  delusioni sono dietro l'angolo. 

Per ridurre la possibilità di "dolorose scottature" è fondamentale avvicinarsi all'apicoltura così  come ci si deve avvicinare alle api. Con prudenza. Un progetto prudente che preveda  investimenti e impegno graduale e crescente nella misura in cui si acquisiscono  competenze ed esperienze. Un progetto prudente che deve prevedere, innanzitutto, un  percorso professionalizzante prima di cimentarsi con l'allevamento in proprio. Un progetto  prudente è il presupposto per vivere l'apicoltura, per passione o per reddito, con le  gratificazioni che essa è in grado di offrire.

Ma che significa percorso professionalizzante applicato all'apicoltura moderna? Oggi fare apicoltura con soddisfazione significa principalmente "saper mettere le mani  nell'alveare, consapevolmente", cioè, fare le cose, sapendole fare e, soprattutto, conoscendo il perché le si fanno. 

Come fare, dunque, per iniziare il proprio percorso apistico nel modo giusto? Affidarsi  all'aiuto del vicino/cugino/amico apicoltore? 

No, non credo che sia la scelta giusta per chi si vuole avvicinare a questa attività. Per diversi  motivi. Innanzitutto perché il vicino/cugino/amico apicoltore, molto probabilmente, ha  adottato un sistema di allevamento che reputa il migliore o comunque il più coerente con  la propria visione di apicoltura, e tende, inconsciamente, a trasferire le nozioni del proprio  modo di intendere l'apicoltura. In tal modo, le conoscenze che si potranno acquisire  saranno limitate ad un solo punto di vista, molto limitativo rispetto alle "cinquanta" e più  "sfumature di grigio" che invece caratterizzano le possibilità di fare apicoltura moderna. Non  bisogna, poi, mai dimenticare che saper fare una cosa non significa automaticamente  saperla insegnare. Insegnare è un'arte complessa che comprende la conoscenza della  materia ma anche delle tecniche di insegnamento, che sono una vera e propria scienza a  parte. Insomma l'equazione bravo apicoltore / bravo maestro non è sempre così scontata. 

Dedicarsi allo studio di pubblicazioni e filmati scaricabili su internet? 

No, non credo che sia la scelta giusta per chi si vuole avvicinare a questa attività. Internet  ha sicuramente rivoluzionato la nostra società, in tutti i sensi, anche in quello della  conoscenza, del sapere. È un'enciclopedia sempre disponibile. Ma è un'enciclopedia molto  particolare, ricca di sapere corretto, ma anche ricca di sapere "fasullo". Per chi è alle prime  armi ed ora si sta avvicinando al settore è troppo rischioso limitarsi ad internet. Non si hanno  l'esperienza e le capacità necessarie per selezionare la qualità delle informazioni e si  rischierebbe di costruirsi un quadro pieno di errori o di concetti non attuali o non adatti a  tutte le situazioni. Magari approcciarsi a tale strumento dopo aver seguito un corso, meglio  se universitario, di apicoltura, ovvero aver acquisito una matura capacità di discernimento  dell'affidabilità delle informazioni e basi scientifiche su cui rendere autorevole il proprio senso  critico. 

Seguire un corso universitario di apicoltura? 

No, non credo che sia la scelta giusta per chi vuole avvicinarsi a quest'attività a fini  produttivi e lavorativi in tempi, si brevi, ma con un approccio graduale, partendo da un  impegno contenuto per poi, eventualmente, sviluppare l'attività in base alle proprie disponibilità, capacità ed esigenze. I corsi universitari sono volutamente

indirizzati all'approfondimento degli aspetti teorici dell'apicoltura, dedicando ampi spazi, ad  esempio, alla sistematica, alla fisiologia, all'eziologia delle patologie, etc. etc., ovvero  mirano a spiegare su base scientifica perché si deve operare in un modo piuttosto che in un  altro. E per loro natura, e per precisa scelta intellettuale dei docenti responsabili, lasciano, e  devono lasciare, spazi molto contenuti alle applicazioni pratiche. Ai fini della corretta  conduzione pratica degli alveari a fini produttivi, tale frequenza, da sola, non è sufficiente.  Certo chi, anche per cultura personale, è interessato ad approfondire tutti gli aspetti di  questo settore e a comprendere scientificamente il perché di certe scelte, deve  frequentare anche il corso universitario, magari dopo aver frequentato con profitto un corso  professionalizzante. Tale scelta è invece fortemente consigliata, e meglio sarebbe renderla  obbligatoria, per chi pretende di voler formare gli altri. 

Iscriversi a uno dei corsi organizzati dalle Associazioni presenti sul territorio? Si, ma con prudenza nella scelta del corso. Prudenza nel valutare la qualità della proposta  didattica. L’autorevolezza dell'Associazione, la storia professionale dei docenti e la formula  didattica sono elementi che vanno attentamente valutati. Oggi proposte di corsi si trovano  in ogni momento della stagione e in ogni luogo della nostra straordinaria e biodiversa terra  italica. Si trovano corsi bene organizzati e corsi che si rifanno al famoso - anche se falso - editto di Franceschiello "facite ammuina", caratterizzati da elenchi infiniti di materie,  presentati da improbabili relatori con storie personali e professionali distanti anni luce  dall'apicoltura, racchiusi in poche lezioni di aula, con passaggi in apiario accompagnati da  "apicoltori della domenica" che allevano alveari per puro diletto alla meno peggio  (passaggio non esente da una sottile, ma voluta, vena polemica). 

Quando si decide di partecipare ad un corso, bisogna anzitutto valutare l'autorevolezza  dell'ASSOCIAZIONE PROPONENTE e NON ATTIVITA' PRETTAMENTE COMMERCIALI o ENTI CHE  SVOLGONO ALTRI COMPITI (chi sono i dirigenti, qual è la consistenza e la struttura della base  sociale, quali servizi extra-formativi offre ordinariamente, i risultati di precedenti esperienze  formative, la professionalità e la competenza specifica nel settore dei docenti incaricati) e soprattutto, bisogna approfondire il progetto formativo, verificando, ad esempio, il giusto  equilibrio tra spazi dedicati alle lezioni d’aula e i passaggi in apiario piuttosto che la tipologia  delle metodiche professionalizzanti che sono offerte.  

Concludendo, si può affermare che la scelta migliore, tra quelle possibili, per iniziare un  percorso di apicoltura produttiva, è partecipare ad un corso organizzato da ASSOCIAZIONI autorevoli che hanno scelto docenti qualificati che adottano metodologie didattiche  innovative e professionalizzanti.

Un'ultima raccomandazione. La partecipazione al corso non conclude il percorso di  conoscenze da acquisire per divenire un buon apicoltore moderno. Tutt'altro. Il miglior  apicoltore è quello che fa suo il concetto della "docta ignorantia" di Socrate, secondo il  quale l'unica certezza è quella di "sapere di non sapere". Mai smettere di voler apprendere,  di essere curiosi verso le novità, di considerare l'aggiornamento professionale parte  integrante dell'attività apistica. La consapevolezza della propria ignoranza è la base della  vera conoscenza per tutti e, dunque, anche per gli apicoltori.

 

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