Allarme medici in Molise: Unità di Pediatria e Neonatologia in crisi - Molise Web giornale online molisano
Giovedì - 04 Luglio 2024

Allarme medici in Molise: Unità di Pediatria e Neonatologia in crisi

Nonostante 15 anni di commissariamento, il Molise continua ad affrontare una crisi sanitaria sempre più grave e sempre meno ascoltata dal governo centrale. La regione soffre di gravi carenze di personale medico nei reparti di pediatria e neonatologia. I concorsi per reperire nuovi medici sono andati deserti, mettendo a dura prova il funzionamento di questi reparti, soprattutto durante il periodo estivo, quando le ferie riducono ulteriormente la disponibilità di personale.

L'ospedale Cardarelli di Campobasso, punto di riferimento per l'intera regione, è al centro di questa crisi. L'Unità Operativa Complessa di Neonatologia e Pediatria, in particolare, sta vivendo momenti di grande difficoltà. La neonatologia, l'unico reparto con terapia intensiva neonatale in regione, è dimezzato rispetto alle necessità.

Attualmente, il reparto di neonatologia può contare su soli quattro neonatologi più una specializzanda, ben al di sotto del minimo necessario di otto specialisti per garantire un servizio adeguato. La situazione è resa ancora più critica dal Servizio di Trasporto Emergenza Neonatale (STEN), che richiede la presenza di almeno due neonatologi per il trasporto di neonati che necessitano di cure intensive.

Il 16 maggio scorso, la situazione ha spinto l'Azienda Sanitaria a richiedere provvedimenti urgenti, tra cui la riduzione delle ferie per i medici in servizio. Di fronte alla possibilità di una "interruzione di pubblico servizio", sono state stipulate due convenzioni: una a maggio con l'Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino e un'altra il 26 giugno con il Sant'Anna e il San Sebastiano di Caserta, valide per sei mesi. Queste convenzioni prevedono l'attivazione di turni mensili per neonatologi provenienti da questi ospedali per coprire i turni al Cardarelli.

Anche il reparto di pediatria non è esente da problemi. Attualmente, oltre al primario, vi sono in servizio quattro medici provenienti dal Venezuela, mentre ne servirebbero almeno sei per coprire adeguatamente i turni. La carenza di personale è così grave che anche i neonatologi devono intervenire per coprire i turni in pediatria.

 

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