Ruta detta le regole per l'accordo con al Forte al ballottaggio a Campobasso - Molise Web giornale online molisano
Mercoledì - 26 Giugno 2024

Ruta detta le regole per l'accordo con al Forte al ballottaggio a Campobasso

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Campobasso. Il giorno successivo dell'accordo programmatico tra il Cantiere Civico e il Fronte Progressista, Pino Ruta, leader della coalizione civica, ha illustrato i termini, i patti e le condizioni della proposta per l'accordo politico. Sono otto i punti che Maria Luisa Forte, candidata sindaca di Campobasso per la coalizione progressista, ha deciso di fare propri:

  1. Revisione degli atti sulla delocalizzazione e dismissione delle scuole;
  2. Efficientamento della raccolta dei rifiuti;
  3. Adozione del nuovo regolamento edilizio;
  4. Rigenerazione ex Hotel Roxy e area Romagnoli;
  5. Delocalizzazione del distretto militare.

A questi punti se ne aggiungono altri tre proposti dal Cantiere Civico, che chiede altrettanti assessori per ruoli specifici, indicando anche i possibili titolari, tutti estranei al gruppo di consiglieri eletti:

  1. Pietro Colucci per contrade, lavori pubblici, fondi comunitari ed edilizia scolastica.
  2. Giovannino Cornacchione con delega al Centro Storico, Cultura, Arti e Mestieri.
  3. Vincenzo De Iasio per Sanità, Politiche della disabilità, pari opportunità e contrasto alle diseguaglianze.

L'accordo ha suscitato reazioni nel campo avverso. Aldo De Benedittis, candidato sindaco del centrodestra, ha criticato duramente l'intesa raggiunta tra progressisti e civici. Con una doppia nota, ha bollato l'accordo come un "inciucio destinato alla spartizione delle poltrone".

De Benedittis ha dichiarato: "Si sono inventati la formula dell'accordo politico-programmatico proprio per coprire ciò che accade nella sostanza, un inciucio bello e buono tra due realtà distanti e unite solo dalla voglia di spartirsi il potere. Noi l'apparentamento lo abbiamo fatto con i cittadini". Ha aggiunto che "il circo della sinistra offre uno spettacolo tragicomico che provoca imbarazzo e tristezza" e che Campobasso ha un'opportunità storica per porre fine a quella che ha definito "la triste commedia della sinistra".

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