di Giovanni Muccio il Guerriero Sannita
Intanto un plauso a Pino Ruta, per l’ottimo risultato ottenuto come candidato Sindaco, peccato non sia riuscito a superare l’altra candidata del centro-sinistra.
La politica è “tutto e il contrario di tutto”.
Per qualsiasi obiettivo politico si voglia raggiungere, diventa lecito ciò che si propaganda, spesso si dice una cosa e se ne pensa un’altra, si promette una cosa e se ne fa un’altra, e così via: un buon politico deve saper interpetrare lo stato d’animo del cittadino in quel momento e cosa gli piaccia sentirsi dire.
E così, in una competizione amministrativa, all’ultimo momento si inserisce anche un flash mob sull’autonomia differenzia, un tema sentito, e questo la politica lo capisce e lo cavalca, anche se poco c’entra, nello specifico, con il Comune di Campobasso.
Ai cittadini nessuno dirà che la prima forma di “federalismo” fu decisa a colpi di maggioranza nel 2001 con il Governo di centro-sinistra, con la Riforma del Titolo V della Costituzione, nell’ambito della quale lo Stato conferì agli Enti Locali alcune materie che fino a quel momento erano di competenza dello Stato, tra cui la sanità, i trasporti ecc.
All’epoca a scendere in piazza fu il centro-destra, oggi a scendere in piazza è il centro-sinistra… Insomma, cambiano i tempi, ma la musica è sempre la stessa!
Premesso ciò, ribadendo la liceità di tutto quello che in politica si dice e si fa, resta poi al cittadino discernere la bontà e la coerenza e, di conseguenza, agire in cabina elettorale.
E quindi, tornando a Campobasso, solo una analisi politica disinteressata, nella più totale libertà di pensiero.
Le liste elettorali che hanno appoggiato il candidato sindaco De Benedittis hanno superato abbondantemente la soglia del 50% + 1, pertanto, in caso di vittoria, De Benedittis avrà una maggioranza in Consiglio comunale di 20 Consiglieri, contro i 12 dell’opposizione, e ciò gli permetterà di governare la città, nel bene o nel male, senza problemi e con una maggioranza schiacciante.
Cosa che al contrario, se dovesse vincere la Forte, non accadrà, in quanto si troverebbe a governare Campobasso con 15 Consiglieri Comunali, contro i 17 del Centrodestra, e quindi in minoranza.
Questo è l’effetto della cosiddetta “anatra zoppa”, come da “giurisprudenza” più recente, alla luce della Sentenza n. 1055/2018 del Consiglio di Stato, che riguarda la città di Lecce.
Ma, come detto, in politica è lecito mettere in dubbio anche questo.
Ora, votando la Forte ed eleggendola Sindaco, la stessa si troverebbe a governare Campobasso con una minoranza di Consiglieri, cosa che creerebbe un “caos” amministrativo e l’eventuale scioglimento anticipato del Consiglio Comunale, così come avvenne a Isernia nel 2012.
Si badi bene, a parti invertite, con un Sindaco di centro-destra e con una minoranza di Consiglieri in coalizione, succederebbe quasi sicuramente la stessa cosa.
Ma mai come in questo momento la città di Campobasso ha bisogno di una maggioranza evidente, per governare, nel bene o nel male, in considerazione delle ingenti risorse economiche derivanti dal PNRR. Perdere o ritardare queste opportunità economiche con un Sindaco avente la minoranza dei Consiglieri comunali, oggi come oggi, non possiamo permettercelo.
MoliseWeb è anche su Telegram: clicca qui per iscriverti https://t.me/moliseweb_it