Nel vivo della campagna elettorale che anima le imminenti elezioni amministrative ed europee, un acceso confronto ha preso vita tra la consigliera regionale Micaela Fanelli e il Presidente della Regione Francesco Roberti riguardo alle strategie di sviluppo della regione. Il dibattito è stato scatenato dalla decisione della multinazionale ACC, destinata a investire nella realizzazione della gigafactory presso lo stabilimento Stellantis di Termoli, di abbandonare l'idea di utilizzare l'area Zona Economica Speciale (ZES).
Fanelli solleva gravi critiche
Fanelli, esponente del Partito Democratico, ha scagliato pesanti accuse contro la classe dirigente di centrodestra, lamentando la totale assenza di attenzione verso le politiche di sviluppo. Ha evidenziato due problematiche principali: la presunta inefficacia della Zona Economica Speciale (ZES) e la perdita di oltre 100 milioni di euro dei Fondi europei destinati al Molise.
Sulla questione della ZES, Fanelli ha sottolineato come il decreto coesione del Ministro Fitto abbia drasticamente ridimensionato le opportunità di investimento, creando incertezza per gli imprenditori locali. Ha inoltre denunciato il mancato sostegno alle aree come Termoli, che avrebbero dovuto trarre beneficio dalla ZES.
«La Zes “di Giorgia&Raffaele” prevede solo 1,9 miliardi per tutte le imprese statali e future di tutto il Sud, che ne facciano richiesta dal 12 giugno al 12 luglio. Nell'importo, quindi, si avrà una decurtazione per le imprese che potranno godere di pochissime risorse e quindi di percentuali di aiuto variabili e non vantaggiose. Non faranno quindi investimenti. Non c'è più convenienza speciale per Termoli. Questa è la Zes del Governo Meloni»
Roberti controreplica
La risposta di Roberti non si è fatta attendere, definendo le affermazioni di Fanelli "fuori luogo" e "distorte". Roberti ha accusato la consigliera di utilizzare la questione politica a proprio vantaggio, ignorando i fatti concreti.
Roberti ha difeso il governo di centrodestra, evidenziando come la multinazionale ACC abbia rinunciato a definire area ZES il luogo del suo investimento per motivi legati ai contributi europei e statali. Ha inoltre richiamato alla memoria la gestione finanziaria poco trasparente del passato, attribuendo alla precedente amministrazione responsabilità per la situazione attuale.
Il dibattito si è infiammato sulla questione delle priorità e dei risultati ottenuti. Fanelli ha insistito sulle carenze nella gestione delle politiche di sviluppo, mentre Roberti ha difeso l'azione del governo nazionale, sottolineando l'importanza della ZES unica per il Mezzogiorno.
Mentre la consigliera esprime preoccupazioni sul futuro economico della regione, il Presidente Roberti cerca di difendere il proprio operato, mettendo in luce i risultati ottenuti e respingendo le critiche come strumento di propaganda politica.
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