Da "Mai con il PD" alla grande marchetta 'Volemoce Bene' anche con Fratelli d'Italia: La nuova faccia del Movimento - Molise Web giornale online molisano
Sabato - 23 Novembre 2024

Da "Mai con il PD" alla grande marchetta 'Volemoce Bene' anche con Fratelli d'Italia: La nuova faccia del Movimento

di Francesco Bonomolo

Il Movimento 5 Stelle, nato con l'obiettivo di rivoluzionare la politica italiana, sembra aver abbandonato le sue ferree promesse in favore di una strategia di compromessi e alleanze che non risparmia nessuno. Un tempo paladino dell'intransigenza politica e della coerenza, il M5S ha dimostrato nel corso degli anni una metamorfosi sorprendente, culminata recentemente con un'operazione politica a Campobasso che fa riflettere sulla sua attuale natura.

Il M5S aveva fatto del rifiuto di qualsiasi alleanza con il Partito Democratico uno dei suoi cavalli di battaglia. Ricordiamo i tempi in cui, durante la campagna elettorale, Luigi Di Maio dichiarava categoricamente "mai col partito di Bibbiano". Le sue parole risuonavano come un monito: "Non accettiamo compromessi", sottolineando la distanza dal PD. La revoca delle concessioni autostradali ai Benetton era un'altra promessa che sembrava scolpita nella pietra. Eppure, la realtà è stata ben diversa.

Dall'obiettivo "sbarchi zero" sull'immigrazione alla richiesta di maggiore integrazione europea, il M5S ha percorso una strada tortuosa che l'ha visto allearsi con forze politiche di vario colore, pur di mantenere posizioni di potere. Da Salvini a Draghi, mai con i banchieri "poteri forti", il Movimento ha dimostrato una flessibilità sorprendente, lasciandosi alle spalle i suoi ideali originari.

L'episodio più recente e emblematico si è verificato a Campobasso, dove i membri del M5S hanno sostenuto la nomina di un Presidente del Consiglio eletto nella lista di Fratelli d'Italia, garantendo così la maggioranza alla neo-sindaca Marialuisa Forte. Questa manovra, che ha visto Giovanni Varra diventare Presidente del Consiglio e la new entri Antonio Madonna dei Popolari per l'Italia, ha provocato una reazione di stupore e critiche.

Quello che risulta paradossale è che uno dei rappresentanti del M5S in Consiglio Regionale, l'ex sindaco Roberto Gravina, ha recentemente presentato una proposta di legge per punire i cosiddetti "salta fossi" in consiglio regionale. La situazione a Campobasso ha messo in luce una contraddizione evidente: da una parte, Gravina propone misure punitive contro i voltagabbana, dall'altra, i suoi colleghi accettano compromessi per mantenere il potere.

L'evoluzione del M5S ha suscitato numerosi interrogativi sulla sua coerenza politica. Se Roberto Gravina dovesse mantenere una posizione coerente, dovrebbe denunciare il comportamento dei suoi colleghi Cretella e Praitano, che hanno scelto di accettare la tentazione del compromesso. Tuttavia, sembra che nel Movimento tutto sia possibile, purché si mantengano le posizioni di potere e i privilegi associati.

Roberto Ruta, figura storica di centro e democristiano, ha saputo orchestrare con precisione le mosse necessarie per garantire il governo della neo-sindaca Forte, ma che il M5S si sia adattato così perfettamente alle logiche della politica di 40 anni fa è sorprendente. Come disse Jerry Calà in "Vacanze in America", "la cara vecchia Democrazia Cristiana" sembra essere tornata in auge, incarnata oggi da un Movimento 5 Stelle che, pur di ottenere qualcosa, è disposto ad allearsi con chiunque.

Il cambiamento del Movimento 5 Stelle è ormai sotto gli occhi di tutti. Da una forza politica che dichiarava di non scendere a compromessi, è diventata un partito che si adatta alle circostanze pur di mantenere il potere. La politica, ancora una volta, ci ricorda che in questo mondo tutto è possibile, soprattutto quando in gioco ci sono 8mila euro al mese.

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