In politica, ciò che viene detto oggi è già superato ieri. Campobasso: la Sindaca diventa sempre più Forte, Roberto Ruta unico stratega! - Molise Web giornale online molisano
Mercoledì - 04 Dicembre 2024

In politica, ciò che viene detto oggi è già superato ieri. Campobasso: la Sindaca diventa sempre più Forte, Roberto Ruta unico stratega!

Giovanni Varra eletto con l’ultradestra di Fratelli d’Italia, eletto Presidente del Consiglio.

Sapevamo tutti che sarebbe accaduto. I salti della quaglia in Molise sono all’ordine del giorno e chi oggi si scandalizza per anni ne ha manifestato “la regola” sino a diventare politico di razza. Per darci la risposta più veritiera dell’accaduto in quel di Campobasso, basta avvolgere un tantino il nastro delle elezioni regionali appena passate. L’anatra zoppa appena cucinata, è solo uno spaccato del modo di operare in politica di cui il Molise ha il primato indiscusso: ne è Campione del Mondo. Da qualche giorno insistentemente è iniziata a circolare la voce di ricorsi per premi di maggioranza che avrebbero garantito la governabilità di un consiglio comunale sparuto nei voti. Questo è puntualmente arrivato, addirittura senza passare nemmeno dalle aule dei tribunali. Un altro vero record del Mondo. La politica è sicuramente strategia ma occorre che la stessa sia perpetrata da veri e propri strateghi e non da maghi dell’ultima ora che, pur di traghettare Caronte all’altra sponda di un fiume dalle acque tempestose, sottoscrivono patti con il diavolo dal colore rosso fuoco per l’occasione mascherato di nero carbone. Un patto che ha lasciato l’amaro in bocca dopo il caffè privo di zucchero dettato dalla “sconfitta” elettorale della non vittoria al primo turno da parte di una coalizione, quella del Centro Destra, che nei candidati ha visto almeno quattro infiltrati che invitavano al voto disgiunto, tra l’altro cosa nota.  Il “tradimento” quindi, non è mai stato sub iudice. Tutti sapevano, non a caso si è escogitati la sottoscrizione di una “carta straccia” inneggiante fedeltà e convinzione politica. La voglia di essere lì a raccattare voti indipendentemente dalla “fede” politica, o meglio dall’arrivismo alle poltrone dalle uova d’oro, grazie, ricordiamolo a noi stessi, alla scellerata legge inciucio targata 5 stelle che da puritani assoluti hanno permesso e promosso la regalia di decine di migliaia di euro a sindaci, assessori e presidenti di consiglio nel nome della spesa razionale, ha vinto e vincerà sulla politica e sul suo nobile compito di servizio. Forse la consapevolezza dell’oblio li ha portati al “dobbiamo pur campare dopo” consentendo, ulteriore modo, quanto per facciata combattuto. Del resto, ai salti della quaglia e alle alleanze fuori da schemi identitari, ne sono maestri. “O Francia o Spagna, purché si magna”, frase emblematica del Guicciardini, non può che rappresentare al meglio le scelte scellerate di un movimento che avrebbe dovuto cambiare l’Italia ma che poi è cambiato grazie all’Italia. Le elezioni Campobassane hanno avuto solo una vera novità nella persona del Sindaco del Centro Sinistra, Maria Luisa Forte, Roberto Ruta docet, e non certo nei candidati tutti, tranne qualche punta di freschezza non consona al vero cambiamento, che si è manifestato stantio anche nei legittimi comportamenti dell’altro candidato allo scranno più alto della Città, Pino Ruta, condizionanti le scelte e gli assetti, che non di certo rafforzano la fronda sinistroide dell’assemblea civica e del partito democratico, ma ne consentono l’auspicata ristrutturazione. Queste si vincono a tavolino poiché grazie alle scelte dei partiti tutti, non consentono voti espressione di libera scelta, di libertà e di condizionamento delle macchine di governo.

Se non si cambiano le regole e modalità e regole di voto sarà difficile poter pensare che i soldi non fanno la felicità e che essi, non condizionino sempre più l’opportunismo e la voglia di essere partecipi al proprio cambiamento e non al cambiamento della politica, unica alternativa per consentirci un futuro migliore. L’errore perpetrato dai 5 stelle in tal senso è troppo grande per non essere causa di mali inenarrabili e difficilmente cancellabili, vista l’avidità che il danaro crea. Che parta dall’avvocato degli italiani, il mitico Conte, il mea culpa, e si ritorni a una politica partecipativa e non assolutista. Il buon Giovanni Varra, additato come “traditore” se la ride di certo e, consapevolmente candidato da personaggi della politica regionale, già pronti anch’essi all’ennesimo tradimento, di certo aveva previsto tutto, soprattutto dopo la sceneggiata della firma del patto di fedeltà. Come lui altri passeranno al tavolo dei commensali adducendo di non aver fame, ma di voler bene al cibo campobassano, biodiverso e salutare come non mai. Campobasso insegna ma non alleziona i suoi alunni agli errori del passato. Le elezioni per le poltrone più alte della Città, mai come questa volta hanno stuzzicato appetiti da lussureggianti banchetti. Campobasso straborda di danaro per almeno i prossimi cinque anni grazie alle regalie di un PNRR osteggiato da tutti ma manna per spartizioni elettorali che contraddistinguono ogni partito o movimento, nessuno escluso, che arricchiscono desideri da podestà, sia pure del solo condominio fatto di sottoscala mai fin troppo apprezzato. Per la cronaca la Giunta varata dalla neo sindaca Forte è fortemente variegata. Spicca l’insieme di politici contrapposti nella passata amministrazione e la forte presenza dello sconfitto Pino Ruta che acquisisce lo scettro di vincitore. Questi i nomi: Adele Fraracci, Angelo Marchegiani, Pietro Colucci (Cantiere Civico), Bibiana Chierchia e Giosuè Trivisonno(PD), Simone Maio (SI- Verdi), Simone Cretella (5 Stelle). Nominato vice sindaco Pietro Colucci. Si continuerà per poco ancora con la nenia del “tradimento” per poi godersi l’estate, tornare dalle vacanze e festeggiare ancora una volta tutti insieme la tavola della buona “quaglia”. Chi è senza peccato scagli la prima pietra!

Maurizio VARRIANO

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