Il destino della 103, in scadenza alla fine dell'anno, è ancora incerto: non può essere trascurata la spesa pensionistica - che ha superato quota 231 miliardi nel 2022 (+5,9% rispetto al 2021) con previsioni di crescita costante nel tempo e tendenza ad arrivare al 17% del Pil. Difficile in questo contesto proporre nuove pensioni anticipate: si pensa perciò alla proroga della Quota 103.
L'intento dichiarato del governo Meloni - a lungo termine - è quello di applicare "Quota 41": l'uscita con 41 anni di contributi a prescindere dell'età anagrafica, ma questo obiettivo non potrà sicuramente essere centrato il prossimo anno, ecco perché si pensa ad una proroga. In ogni caso, la grande partita che gioca l'esecutivo, su un tema tra l'altro estremamente delicato, è il superamento graduale della legge Fornero, oggetto di vastissime critiche - in particolare da Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
Insomma, quella delle pensioni è una partita apertissima che ha messo in crisi tutti gli ultimi governi; indubbiamente, è un problema annoso che ha ragione più profonde, sicuramente "reso più grave dalle carenti politiche passate, ma soprattutto dalle gravissime scelte poste in essere durante il periodo delle baby pensioni e di cui - ancora oggi - si pagano le conseguenze.
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