Vertenza Vibac: Nuove speranze dal tavolo nazionale di cassa integrazione - Molise Web giornale online molisano
Mercoledì - 15 Maggio 2024

Vertenza Vibac: Nuove speranze dal tavolo nazionale di cassa integrazione

L'annuncio dei licenziamenti di 90 lavoratori presso lo stabilimento di Termoli, su un totale di 139 dipendenti, ha gettato un'ombra sulla situazione dell'azienda Vibac, produttrice di nastro adesivo. Tuttavia, dalla recente riunione al tavolo nazionale presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, emerge uno spiraglio di speranza per una possibile nuova cassa integrazione.

La procedura di licenziamento, già oggetto di contestazioni per quanto riguarda i riferimenti normativi, potrebbe essere rivista. E questa revisione potrebbe aprirsi alla possibilità di un'altra forma di cassa integrazione, ma solo se accompagnata da un piano industriale di rilancio da parte dell'azienda.

Le ultime notizie riguardanti la vertenza Vibac mostrano un quadro in evoluzione. L'azienda aveva annunciato i licenziamenti collettivi dei 90 dipendenti dello stabilimento di Termoli a metà aprile, scatenando reazioni immediate e preoccupazioni sul futuro dell'occupazione nella regione.

Nella riunione del 30 aprile, al tavolo nazionale a Roma, si sono incontrati i rappresentanti sindacali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, insieme ai vertici del gruppo Vibac e ai tecnici del Ministero.

Il tempo è un fattore critico: i lavoratori molisani hanno una finestra di ossigeno fino a luglio, quando scadrà l'anno di cassa integrazione straordinaria concessa nell'estate del 2023 per la transizione occupazionale. Tuttavia, i sindacati segnalano che finora poco o nulla è stato fatto per attuare programmi di riqualificazione e ricollocazione degli operai, nonostante il programma Gol guidato dalla Regione.

La decisione dei licenziamenti, annunciata l'anno scorso e ripresa recentemente, è giustificata dall'azienda con la crisi del settore, la concorrenza internazionale, i costi energetici elevati (lo stabilimento ne consuma notevoli quantità) e l'incertezza politica.

Dopo la riunione del 30 aprile, le parti coinvolte si riuniranno nuovamente presto, con l'obiettivo di chiedere chiarezza all'azienda e di sollecitare una revisione delle decisioni riguardanti i tagli occupazionali.

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