Isernia, maggioranza nel caos. Barone si prepara a lasciare la maggioranza - Molise Web giornale online molisano
Martedì - 07 Maggio 2024

Isernia, maggioranza nel caos. Barone si prepara a lasciare la maggioranza

Centrosinistra in grande difficoltà, Termoli ne è la conferma

Prima il caso PD, poi quello che ha causato l’allontanamento dalla giunta della dottoressa Scarabeo, poi ancora il benservito con lode al colonnello Di Baggio, ora il mal di pancia, mai nascosto ora arrivato alle coliche, della consigliera, l’unica rimasta fedele al Movimento 5 stelle, Barone. L’amministrazione Castrataro, prodiga alla politica dell’accomodo e del compromesso, inizia a lasciare lingue di sangue sull’asfalto dovute a ferite che difficilmente potranno essere tamponate con la solita frase: “L’esecutivo gode di ottima salute”. I malumori, mai nascosti, di molti componenti del consiglio in quota maggioranza, iniziano a diventare vere saette contro chi dalla politica ha avuto notorietà, forza e laute ricompense in termini di prebende autorizzate dal governo Conte, quello che è vicino al popolo e non a chi siede scranni da lui indorati con foglie d’oro da oltre diecimila euro al mese, persino per le figure meno apicali della politica di paese, cambiando radicalmente la prospettiva di sentinella a servizio dei più deboli e delle classi operaie che ne hanno creduto le urla, come fu per il buon Gigino quando ebbe, con tutta la sua squadra, la faccia tosta di affacciarsi al balcone di Palazzo Chigi e urlare: “Abbiamo sconfitto l’Orco”. Quell’Orco malefico poi si è tramutato in agnellino al seguito di Lega, F.I., PD costituendone governi e alleanze oggi continuamente in fase di “tira e molla”, forse pensando ai tempi del populismo dal 45% di preferenze e che tali percentuali possano così tornare a riempire le tasche degli Italiani. Bebbe Grillo inneggia ai sogni e alla loro realizzazione se “solo avremo il coraggio di inseguirli”, e il loro inseguimento ha condizionato lo speronamento con sogni d’altri e cappottato il pulmino giallo dalle stelle dorate. Alleanze che scricchiolano per scelte non condivise, non partecipative, sempre all’opposto delle aspettative dell’uno e dell’altro. L’affare Puglia non è facile da digerire, le sconfitte in Basilicata e in altre parti d’Italia gridano colpe che cancellano anni e anni di speranza che hanno avvolto la testa dei paladini di base di un centro sinistra che di sinistra non ha neanche più le bandierine colorate di rosso. Isernia non ne è indenne e il PD, sempre più isolato e sempre meno appetibile da parte di candidati in cerca di sedie occupate da fidati non eletti, come spesso accade per evitare scivoloni in consiglio e in giunta, che concordano le scelte per evitare di perdere quel che Conte gli ha regalato: il lauto compenso, si manifesta nervoso, infastidito e decisamente fuori luogo.

Subito dopo le elezioni provinciali che hanno visto l’ondata del centro destra, travolgere sedie e tavolini imbanditi sulla spiaggia dorata del centro sinistra, ci si aspettava uno scossone con dimissioni e rimpasti e invece, tutti per uno e uno per sé stesso, ha ridondato per le strade cittadine sino a finire in quel di Termoli che sempre più vede il centro destra con a capo il candidato sindaco designato dal presidente della Giunta regionale, Francesco Roberti, Nico Balice, pronto a sventolare la bandiera della vittoria. Conte ha di certo combinato un vero casino e i suoi addetti molisani, in primis il coordinatore un tantino democristiano, di certo non hanno tolto i sacchi dalle sue spalle anzi, aggiungendone altri che hanno portato alla catastrofe. In sintesi il centro sinistra si spacca sul nome che in primis aveva gettato nella rete, proprio il movimento, e oggi non più consacrato ma vittima sacrificale, la paventata alleanza con Costruire Democrazia vola via verso lidi lontani, e ognuno nell’attaccare l’altro, spera in un posto in consiglio comunale gettando benzina sul fuoco e dimostrando quanta poca politica si mastica e l’assai arroganza si manifesta. Il civismo è l’arma letale della politica, la sinistra non esiste da tempo salvo sporadiche affermazioni di chi poi risulta essere il pungiglione che sgonfia sogni e ritorni gloriosi, il PD e i 5 Stelle nell’affermarsi “amore eterno” dimostrano il contrario e molto di più. I bambini chiamati in causa direbbero “Molto di più assai assai”. La lotta è dura ma adesso fa davvero paura. Tra due settimane a Termoli si dovranno cominciare a presentare le liste e se, sia a Isernia che a Termoli, pare intervenga la mediazione di Roberto Ruta, assiduo risolutore delle controversie che difficilmente sbaglia, dettate dalla mal condizione di un centro sinistra - lo si vede anche a Campobasso pieno di vecchie glorie in cerca di nuove comodità – è davvero dir tutto. Il centro destra vince e, se lo fa spesso, vorrà pur dire che parte della colpa è di chi manifesta arroganza e poca militanza e forse, giunge a accordi che potrebbero considerarsi fantapolitica ma poi: sotto sotto……. Chissa!

di Maurizio VARRIANO

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