Torna in Molise la salma di Claudio Amodio. Drappi neri nelle fabbriche ex Italcementi - Molise Web giornale online molisano
Venerdì - 03 Maggio 2024

Torna in Molise la salma di Claudio Amodio. Drappi neri nelle fabbriche ex Italcementi

Mameli morì tra le braccia di Cristina Trivulzio dove gli ospedali della Repubblica romana erano gestiti da donne. I lavoratori oggi non cantano più l’inno della Repubblica e muoiono, non nelle braccia delle proprie donne ma sul posto di lavoro. L’Italia, un po' ciuccia e un po' saccente, frana visibilmente e, insofferente produce dolore e grande rabbia contenuta nella convinzione che ancora, purtroppo, si muore di lavoro.

Ogni giorno l’elenco dei deceduti si srotola sui rotoloni di carta igienica che non hanno fine. Il Molise non è indenne alla mannaia e vede aumentare vertiginosamente gli incidenti sul lavoro che aumentano difficoltà nella logica di chi si vede sempre più depauperato dall’esigenza e dalla forza detentrice della felicità di luoghi e di affetti.

Il tremendo scoppio di una cabina elettrica in uno stabilimento in agro di Guardiaregia che ha coinvolto tre persone, di cui una gravissima, una purtroppo deceduta e l’altra indenne per miracolo, ha ancora dello sgomento e tale sarà ancora per lunghi e bui anni per la popolazione, e ancor di più per le famiglie dei malcapitati.” Se vi fosse coscienza di responsabile amore per la vita, forse avremmo, oltre le regole, la giusta sensibilità per poter evitare le sciagure”. Queste furono le parole di Papa Giovanni Paolo II, il 264^ papa della Chiesa cattolica stringendosi nel dolore alla comunità di Tesero, ai familiari e alle vittime innocenti della catastrofe di Stava. Aggrappato alla croce, simbolo dell’umanità piegata sotto il peso di un immane dolore, per alcuni interminabili minuti, mostrò tutto il suo sgomento per accadimenti dal sapore umano cancellati della indifferenza poiché decisamente inopportuni e mai cercati. Disastri mai cercati dall’uomo ma purtroppo da esso generati per disattenzioni, inosservanze, dimenticanze. L’amaro di una sensazione di impotenza manifesta il responsabile dolore e riporta alla mente il viso caro di chi spera in un ritorno. Non più opportuna canzone, quella a cura dei New Trolls che cantano la disperazione di chi nelle mani e sulla fronte ha il sudore di chi muore e di quel sordo fragore del mal respiro di chi è fuori. Fuori a aspettare quel ritorno che non può più avvenire come purtroppo quel sorriso che prima della fatidica ora, ha sempre cancellato la fatica di chi lavora per il sostegno e la felicità della famiglia. Un ritorno che Claudio Amodeo non potrà più come non si cancellerà il dolore di una comunità che indebolisce le differenze, arriva al cuore di chi ne è coscientemente inondato, trasforma il caos in silenzio.

Oggi un drappo nero si innalzerà su tutte le fabbriche ex Italcementi e si osserverà un’ora di lutto e fermo della produzione. Basterà per ricondurre il lavoro a una seria presa di coscienza su cosa accade e su cos’è la morte da lavoro? I sindacati faranno lettere di sdegno, di commiato, di infelicità; la politica si sbraccerà per manifestare il proprio rammarico e la morte non perderà occasione per ridere nei confronti della vita. È tutto un giro di valzer che nel ricondurci ai tre passi del suo ritmo, non asciugherà lacrime ma le terminerà dal pianto.

di Maurizio VARRIANO   

MoliseWeb è anche su Telegram: clicca qui per iscriverti https://t.me/moliseweb_it