Le attività d'indagine, che risalgono al mese di marzo, periodo successivo al verificarsi di una frana di enormi proporzioni segnalata da diversi cittadini, hanno consentito di accertare che nell'ambito di un progetto di ripristino ambientale per il quale era previsto l'impiego di 200.000 metri cubi di rifiuti speciali recuperabili in r10, del tipo terre e rocce da scavo, fanghi di dragaggio, pietrisco tolto d'opera ed altro, non erano stati adottati tutti gli accorgimenti tecnici necessari alla corretta regimazione delle acque piovane ed alla conseguente stabilizzazione del terreno. la frana che fortunatamente ha investito solo alcuni terreni seminativi ed una strada comunale di campagna viene stimata in 20.000 metri cubi di materiale scivolato a valle.
Gli accertamenti dei tecnici dell'Arpa Molise incaricati di eseguire rilievi geologici hanno consentito di stabilire che le operazioni di ripristino ambientale hanno contribuito in modo assolutamente determinante alla verificazione dell'evento frana.
Dalla provincia di Campobasso è stata chiesta ed ottenuta la sospensione dell'autorizzazione semplificata per il ripristino ambientale che ha causato la frana.
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