* Il bello del Molise: cascata San Nicola a Guardiaregia (foto di Mauro Presutti)
Credo che ognuno abbia un suo vezzo, o un suo vizio. Io mi fisso con le immagini belle del Molise e le uso, come in questo caso in questa bella foto di Mauro Presutti, per corredare i miei scritti. Non c’è alcuna attinenza tra quello che scrivo e le foto che uso, ma mi sembra brutto, per esempio, parlare della ASREM ed usare la foto del “totem” della asrem, come quello della Regione quando si parla di Regione immagini troppo sfruttate. Io mica sono una persona che ragiona normalmente.
Oggi di che parliamo? Ma ovviamente di campagna elettorale, anzi delle prossime elezioni. La campagna elettorale inizierà alla presentazione delle liste anche se già circolano santini di candidati e già si vedono delle iperboliche capellotte (in italiano capriole) da un polo all’altro.
Fatto questo “cappello” che per l’ennesima volta mi sembra un sombrero, vi voglio fare partecipi delle mie riflessioni politiche, ma solo se mi promettete di non voler finire in analisi. Dico questo perché credo che riflessioni del genere, orami, le faccio solo io e qualche altro ramengo nostalgico della politica intesa come momento di discussione e di incontro e non (solo) momento di presentazione del codice iban per riscuotere le laute prebende derivanti dalle tasse che ognuno di noi paga.
Stavo dicendo della politica, proprio questa mattina mi è capitato di leggere che il Segretario Cesa, segretario UDC eletto con i voti dei molisani ala Camera dei Deputati, ramo del parlamento cui l’onorevole Cesa, pur essendo segretario nazionale del partito, non era riuscito ad essere eletto precedentemente, ma ci hanno pensato i molisani a “sanare questa ingiustizia”, ebbene Cesa ha avuto a dire che: “abbiamo fatto la lista adesso facciamo il programma”. Credo oramai manchi solo una settimana, meno, alla presentazione ufficiale delle liste. Unitamente alle liste, dei candidati, bisogna allegare il programma della coalizione e di conseguenza del presidente. Dunque questi agglomerati politici, definirli partiti nel vero e proprio senso della parola, cioè delle associazioni usate dai cittadini per riunirsi e parlare, mi sembra onestamente troppo.
In Molise stiamo assistendo alla conservazione del simbolo, in una specie di WWF della politica i simboli storici dei partiti sono detenuti da persone che si (auto)proclamano segretari e/o fiduciari del partito stesso e tengono ben chiuso a chiave il simbolo del partito con la loro relativa carica per tutto il periodo che va dalla proclamazione degli eletti all’inizio della prossima campagna elettorale. Le tessere degli iscritti sono gestite personalmente dai segretari/feudatari e con pochi scritti si porta avanti il simbolo. A cosa serve un’operazione del genere chiamata, da loro, politica? Serve alla conservazione del proprio status quo ma soprattutto serve a posizionare la propria persona, quella del segretario, in un qualche ente sub regionale o addirittura, come nel caso di Cesa, candidato in Molise dove abitano persone di cuore che non hanno preclusione alcuna per i forestieri. Ad onor del vero anche nei partiti dove si scelgono i dirigenti con libere elezioni “urbi et orbi” la partecipazione politica non è che sia eccezionale da parte del popolo e partecipando alle elezioni solo le “truppe cammellate” anche in questo caso si arriva alle conservazione della specie che rasenta il cimitero degli elefanti con appendici nel giurassico.
A questo punto, anche se non iniziata la campagna elettorale, voglio fare un annuncio di tipo elettorale: andiamo sicuramente a votare, scegliamo liberamente chi votare, ma votiamo per persone che non hanno mai avuto cariche politiche. Siamo in Italia ed in democrazia, vietare la partecipazione alla vita politica non è possibile. Non è possibile nemmeno l’eutanasia pur in presenza di accanimento terapeutico.
Finirò di dire di votare per persone nuove alle ore 24 del 23 giugno p.v. (ogni tanto mi ricordo di essere ragioniere ed us stili commerciali).
Per adesso, sempre con affetto e stima statevi arrivederci e curiamoci i reumatismi provocati da questo mese di “maggembre”.
Franco di Biase
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