SOLE A CANDELORA, DALL'INVERNO SIAMO FUORI! ECCO COSA SI CELEBRA IL 2 FEBBRAIO - Molise Web giornale online molisano
Lunedì - 20 Marzo 2023

Sole a candelora, dall'inverno siamo fuori! Ecco cosa si celebra il 2 febbraio

Oggi, giovedì 2 febbraio 2023, è il giorno della Candelora, o festa della Presentazione del Signore e Purificazione di Maria, altro nome con cui si conosce questa ricorrenza. Ma cos'è e perché si chiama così? Nella religione cristiana, si festeggia la presentazione di Gesù al tempio 40 giorni dopo la sua nascita e per molte comunità la Candelora è vista come una sorta di rito che simboleggia la luce e l'uscita dalle tenebre. Nella celebrazione liturgica si infatti benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti".

Secondo molte ricostruzioni storiche, la Candelora veniva celebrata già ai tempi dell’imperatore Giustiniano e fu adottata a Roma fin dal Settimo secolo, con una processione penitenziale istituita da papa Sergio I (687-701).

Nelle credenze popolari di origine contadina, questo giorno coincide con la fine dell'inverno e l'inizio della primavera, i nostri antenati si affidavano al tempo previsto il 2 febbraio per determinare le condizioni meteorologiche delle settimane successive, positive o negative per i raccolti.

DETTI E PROVERBI

Una serie di proverbi e i detti popolari che, di regione in regione, legano questa giornata all'arrivo della primavera. Uno dei più famosi e conosciuti recita: "Se c’è sole a Candelora, dell’inverno semo fòra. Ma se piove o tira vento, de l’inverno semo dentro". In alcune regioni, come ad esempio il Piemonte, si usa dire: "Se la candeila a fa cer, n’aut inver", che significa: “Se la candela rischiara, (ci sarà) un altro inverno". Un dialetto foggiano dice: "Se p’a Cannelore ne chòve ’u virne se ne more" ("Se nella Candelora non piove, l’inverno muore"). Mentre secondo un dialetto romagnolo "se piôv par Zariôla quaranta dè l’inveran in z’arnôva" ("Se piove per la Candelora si rinnovano quaranta giorni d’inverno").