Quando le notizie diventano “notizione”. Il Consiglio Regionale svuotato di idee e proposte - Molise Web giornale online molisano
Mercoledì - 24 Aprile 2024

Quando le notizie diventano “notizione”. Il Consiglio Regionale svuotato di idee e proposte

Il 9 aprile 2024 il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione, a firma dei Consiglieri Salvatore, Facciolla e Fanelli, ad oggetto "Congedo paritario". Ha illustrato la proposta di provvedimento la prima firmataria, Consigliera Salvatore a cui sono seguiti gli interventi della Consigliera Fanelli e dell’Assessore al sociale Cefaratti. Con l’atto di indirizzo approvato il Consiglio regionale ricorda come il decreto legislativo n. 105 del 2022, entrato in vigore il 13 agosto 2022, ha reso strutturale il congedo di paternità obbligatorio per i lavoratori dipendenti (nel pubblico e nel privato), della durata di 10 giorni, da utilizzare nei due mesi precedenti la data presunta del parto ed entro i cinque mesi successivi, retribuiti al 100 per cento a carico dell'Inps. Parimenti si sottolinea che la legge 7 aprile 2022, n. 32 delega il Governo a prevedere un periodo di congedo obbligatorio per il padre lavoratore di durata significativamente superiore a quella prevista dalla norma citata, favorendo inoltre l'estensione della misura anche ai lavoratori autonomi e professionisti. Ancora si evidenzia che il termine per l'esercizio della delega, fissato in 24 mesi dalla data della sua entrata in vigore, si esaurirà poco dopo la prima decade del mese di maggio 2024. Fatta la giusta premessa, l’Assise affida al Presidente della Regione Molise, all’Assessore competente e alla Giunta tutta, la promozione nelle sedi nazionali, a partire dalla Conferenza delle Regioni e Stato-Regioni, nonché il coinvolgimento delle rappresentanze parlamentari, per la tempestiva adozione da parte del Governo di norme attuative la legge delega 7 aprile 2022 n. 32 in materia di congedo di paternità obbligatorio, al fine di estenderne il periodo in linea con i Paesi più avanzati e soprattutto in linea con l’esigenza sociale di riequilibrare il lavoro di cura verso una effettiva condivisione delle responsabilità di cura e genitoriali tra uomini e donne. Vi chiederete perché tale notizia può essere annoverata tra le “notizione” …sic! La risposta è di quelle semplici e decisamente alla portata di chi come noi, di politica poco ne mastica.

Anzi la risposta la proponiamo ai lettori con una domanda: “ma è possibile che il consiglio regionale si limiti a mozioni e ordini del giorno che (in precedenza abiurati come il Giuda della politica e oggi osannati padroni) indicando il Presidente della Giunta come raccattapalle di palline gettate verso lo scranno più altro solo per dar risonanza del pochissimo lavoro svolto?  Un concetto della politica che incide solo sulla visibilità e non sulla sostanza che spesso e volentieri, come nel caso di specie, arride ai problemi reali e molto di più a quelli della nostra regione e si erge a paladina delle battaglie senza frontiere. Le battaglie e le frontiere sono tali e tante che se dovesse il presidente della regione occuparsene come le mozioni vorrebbero che sia, necessiterebbe di un terzo sottosegretario e una scorta di fattorini dalle borse piene di speranza. La politica è cosa da giganti e in consiglio regionale il soffitto rimane sempre e comunque troppo basso per poterli contenere tutti. Da ignoranti in materia ci auguriamo che prima o poi si torni a parlare di politica e il politichese lo si lasci a casa prima di raggiungere gli scranni lautamente tinti di monete dorate. Inneggiare alla vittoria per un voto unanime, scontato e senza conseguenze politiche, vuol dire che la politica non ha davvero più nulla da dare e da dire. Speriamo che finalmente si ritrovi la persa felicità e che non si sia sempre a parlare di campagne elettorali, spartizioni, candidati e candidature. Nel contesto c’è anche altro e sicuramente più importante per l’unità di una regione che altri “politoFONI” vorrebbero dividere.

di Maurizio VARRIANO

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