Isernia, Castrataro sostituisce l’assessore Di Baggio, maggioranza assente e senza voce - Molise Web giornale online molisano
Venerdì - 19 Aprile 2024

Isernia, Castrataro sostituisce l’assessore Di Baggio, maggioranza assente e senza voce

Il Sindaco di Isernia caccia l’Assessore Di Baggio e rimpasta con acqua bollente la Giunta. Domenico Di Baggio viene defenestrato nonostante, parole del sindaco, abbia lavorato benissimo come del resto fece per la Scarabeo, anch’ella frustratamene cacciata. Il sindaco Castrataro in una conferenza stampa soporifera e di pochissimi minuti, ha nominato un nuovo assessore, il bravo Umberto Di Giacomo, attivo nella politica, eletto con gli elettrici Volt, spostatissimi a destra, fuoriuscito per motivi declinabili al non certo futuro dei giovani viola. Con un’area decisamente democristiana, non fornendo le vere motivazioni della defenestrazione dell’assessore, tra i pochissimi a aver dato apporto alle azioni politiche della Giunta ricomponendo l’assetto della Polizia Municipale che a breve, pare, con l’uscita di Di Baggio perderà anche il nuovo comandante, lo saluta definendolo necessario per contrastare le destre facendo trasparire una carica allo stesso fuori della Giunta. “Una pezza al fine tener il buon Colonello, futuro generale dell’esercito, tranquillo lontano dalla Città?” molti cittadini si son chiesti. Una risposta che avremmo voluto che il Sindaco ponesse all’attenzione di chi di politica non mastica affatto in quel che si dice oggi è vecchio già ieri. La conferenza stampa, oltre che soporifera, ha denotato una vera sconfitta, dopo quella delle provinciali, di chi ancora crede a un centro sinistra unitario, e che dell’unità ha perso persino il famosissimo quotidiano. Un PD decisamente asservito alle logiche di comando che non ottempera alla salvaguardia dei valori della politica che esso declina.

Lo stesso movimento 5 stelle ormai osserva attentamente lo spirito di servizio all’asservimento con convinzione che prima o poi la felicità arrivi anche per qualche altro esponente di esso. Vedasi, a tal proposito, la partecipazione alla competizione elettorale per la composizione del consiglio provinciale isernino della sempre attenta Barone, che anche non dandosi pace dell’andamento della Giunta e del Consiglio Comunale, cade nelle trappole di chi mastica politica e ne fa un proprio vezzo. Molti ancora si chiedono, specialmente in casa PD, che senso abbia ancora essere alleati con chi decide la sorte di chi ha reso possibile la vittoria, di specie gli assessori eletti proprio nella lista del Sindaco. Sarà la sorte? C’è quindi da aspettare altre defenestrazioni quali quella dell’assessore al bilancio Iannone? È la maledizione della lista che spalmata nel tempo ha condotto all’abiuro anche il consigliere Falcione, attaccato in consiglio dalla stessa maggioranza per un presunto conflitto di interessi maturato per una parcella non pagata dall’Amministrazione Isernina? Tutte domande che aleggiano tra i bei vicoli del centro storico Isernino all’uscita dalla sede del Comune di Isernia. Il primo a farsi una risata sottile, il barbiere del centro storico che si sa, ha in bocca i segreti di ogni inquilino di Palazzo San Francesco. Poi il barista, poi sarto e così via. Appare davvero incomprensibile che si faccia piazza pulita di persone che si ritengono valide e elette e non di chi è stato baciato dal sindaco pur non essendo mai sceso nella competizione elettorale! Queste riflessioni a bocche cucite e mezze parole sparse qua e là nei vicoli della città, si manifestano ai più dalla faccia brulla e oscura, e non si fermano di certo al Bar della stazione, ormai chiuso, o in altre attività della città che soffrono di lungaggini amministrative e di colpe non sempre assegnate. Se poi qualche collega, invece di essere partecipativo alla verità, in una conferenza senza mordente, chiama in causa il sindaco, visibilmente sottotono, per una bolletta patteggiata dalla Grim, il gioco è fatto e si può tranquillamente voltare pagina e declinare il presente al futuro cancellando il passato e porgere il Comune di Isernia su un piatto d’argento al Centro destra che a breve si vedrà rafforzato dell’ex assessore Domenico Di Baggio il quale ha atteso le motivazioni a lui sconosciute.

Movitazioni che per qualcuno sono dovute a un patto interno che avrebbe visto l’avvicendamento e il posizionamento addirittura del Di Baggio a altro incarico. Fantapolitica che non consente distrazioni ma solo presupposizioni condizionate da mezze verità che non fanno bene a essa e che lasciano la popolazione senza alcuna vera risposta degli accadimenti apparentemente senza una logica. Da tempo si parla di un vero rimpasto con la fuoriuscita degli esterni, della sostituzione di Paolino alla presidenza del Consiglio con il predestinato Sergio Sardelli e l’ingresso in giunta dello stesso avvicendato.Il Piccolo Mondo Antico”, come lo definisce l’ex assessore Di Baggio, “non attiene alla politica ma solo a interessi di bassa lega. Lo spirito di servizio è prioritaria per chi cita nei suoi discorsi il cambiamento che sempre più viene chiamato in causa solo per far scena e non per convinzione o opportunità”. Che la politica torni nel palazzo e faccia il suo corso per garantire bene comune e non bene escluso dalla partecipazione collettiva.

di Maurizio VARRIANO

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