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Sabato - 20 Aprile 2024

Elezioni Provinciali ad Isernia, vittoria netta del centrodestra

Lo spoglio, terminato nella notte, ha consegnato la vittoria alla lista di centrodestra ‘Autonomia e Identità’, che ha ottenuto sei seggi, mentre quella di centrosinistra ‘Insieme per la Provincia Isernia’ ne ha ottenuti quattro.

Il centrosinistra si arrende al centrodestra e si pente amaramente di aver attuato la riforma del voto ponderato targata Del Rio/ Renzi che di fatto ha cancellato il voto popolare e esautorato le provincie dalle sue nobili funzioni per competenze. Il vero collante tra il popolo e le alte istituzioni è diventato un magazzino per tappare le buche su strade disconnesse e senza più titoli con l’obbligo di garantire l’esistenza in vita di interi territori che sempre più vengono penalizzati e che rischiano il depauperare del capitale umano. Sconfitta pesante e non facile da digerire per l’Amministrazione di Isernia che contava sulla tenuta del consenso. Sconfitta la linea del PD che mai come questa volta si è disintegrato al cospetto di una corazzata di destra. Unico a mantenere vive le speranze di una fiammella ormai al lumicino, il sindaco di Capracotta Candido Paglione.

Un plebiscito per Manolo Sacco che tra le liste di colore blue non ha concesso spazio a nessuno tranne all’alleata Dall’Olio. Buona performance del frosolonese Di Biase e di Sara Ferri che rientra in consiglio.  Per il centro destra eletti Manolo Sacco, Linda Dall’Olio, Anna Barile, Nicola Di Biase, Claudio Falcione, Domenico Chiacchiari. Per il centro sinistra Candido Paglione, Franco Marcovecchio, Sara Ferri e Giuseppe Centracchio. Il centro destra porta in consiglio il dissidente Falcione che stavolta ha rafforzato la sua linea di dissidente nei confronti dell’attuale amministrazione comunale che delineò marcandola la linea dell’estromissione per incompatibilità dal Consiglio Comunale. Il presidente Daniele Saia avrà un consiglio non del tutto amico politicamente e dovrà così mettere in campo tutta la sua grande qualità di moderato. Una débâcle che vede sconfitto la linea dell’annessione all’Abruzzo da parte di esponenti del PD locale che deve far riflettere anche sulla tenuta politica del PD che cantò vittoria per l’elezione di Pino Puchetti a presidente della provincia di Campobasso, seppur non candidato del partito guidato da Facciolla e Fanelli. Deve far riflettere anche il voto dei consiglieri di maggioranza della Città di Isernia che non hanno di certo osservato gli ordini di scuderia e garantito alla candidata del Movimento 5 stelle, il giusto supporto che lo spirito di servizio della Barone, avrebbe meritato. Sarà stato l’effetto Conte su Bari? La imminente immeritata esautorazione dell’Assessore Di Baggio? Chissà ma è palesemente chiaro che qualcosa in quel del palazzo di Città non gira per il verso giusto.

Nella speranza che il PD rinsavisca e ponga sul tavolo il giusto rispetto per la politica, il momento è decisamente favorevole al ritorno di un centro destra che non rinnova ma si consolida nelle vecchie guardie quali Chiacchiari e Di Biase. Manolo Sacco, autore dell’assist sul bilancio, rafforza l’area di Forza Italia e il centro destra in Alto Molise già forte di Andrea Di Lucente. Una scenografia che si rende utile studiare a fondo per evitare scossoni e scasaccamenti che già si profilano all’orizzonte. Ci sarà da scommettere che qualche testa verticistica del PD, fugga per evitare la cacciata o la deposizione delle armi.

In politica tutto è possibile anche dire cose oggi che son vecchie già ieri.

di Maurizio VARRIANO

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